venerdì 20 maggio 2011

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Ha chiuso gli occhi, regolato respiro, piano piano il suo corpo diventava più rilassato. La sensazione di pace immergeva i suoi pensieri. Cercava di ritrovarsi nel mondo quale ha sognato la notte scorsa. Solo la poteva essere libera, solo la poteva sentire caldi raggi del sole sul suo bianco viso.
Un leggero sorriso, come una smorfia storta, è arrivato sulla sua faccia sorprendendola per un'attimo. Ormai sorride così raramente. Ma non lì, non nei suoi sogni, la sorride sempre, a tutti e tutto. Magari come una pazza, ma nel mondo dove vola ogni notte, chiudendo gli occhi, nessuno ha potere su di lei, la è libera.
Nei pensieri che allagavano la sua mente cercava di ritrovare quel pensiero l'unico.
Il corpo ormai addormentato, ha lasciato la mente volare via.
Al'ora si ha ritrovata nella vecchia casa di mattoni rosso scuro, nel aria si sentiva l'odore di umidità. La casa, poca alla volta,si riempiva di persone, lei nel'angolo poteva osservarli senza essere notata da nessuno. Guardava le situazioni ridicole, ammirava colori, ascoltava voci, niente di questo poteva esistere nella sua vita di prima.
Uscendo fuori di casa ha notato che uno dei mattoni, nella parete dove stava nascosta prima, aveva un colore diverso, come mai non l'ha notato prima? Ma ormai doveva proseguire, strana forza la tirava fuori. Questi erano dei momenti di paura, neanche nei soni aveva controllo.
In un'attimo si ha trovata fuori sul una strada senza vita, sentiva solo suo respiro, adesso molto accelerato. In qualche modo sapeva che sta sul'orlo di mondi. Respiro diventava sempre più gelato, irritava la gola, freddo impediva di pensare razionalmente. Voleva scappare, ma dove? Oltrepassare l'orlo o semplicemente svegliarsi e ritornare nel posto dove ha passato dieci anni? Tra le barre di metallo che la circondavano in ogni minuto. Ma se dietro di là è peggio? L'incertezza sembrava fermagli il cuore, sentiva il sangue fermo nelle vene.
Le speranze perse troppo tempo fa, la vita da quale non c'e più il ritorno, solo le barre di metallo e solo un passo avanti per finire da l'altra parte di mondo dei sogni. Dove l'eternità prende il suo significato.
A mattina tutto sembrava uguale. Stesso suono di campanello che comunicava di svegliarsi e preparasi in fretta per uscire a colazione. Stesso segnale che le barre di metallo si aprono e tutti devono stare al'uscita. Stesso voce di donna che gridava comunicati, usando le parolacce come fosse le virgole.
Tutti in riga, tutti pronti e silenzio... Nessuno si ricordava più vuol dire silenzio. La donna ha smesso di gridare, tutti la stavano guardando stupiti. Lei dritta, con le labbra ancora aperte stava indicando qualcosa. La curiosità ha vinto, tutti sono corsi a vedere.
Si cominciavano di sentire singhiozzi, qualcuno andava via in fretta, qualcuno si ha inginocchiato.
Quel viso bianco, che non si ricordava il caldo di raggi del sole, con un sorriso strano, mai visto prima. Corpo rilassato steso sul letto. Sembrava addormentata, dolce, tranquilla, libera...
Sì, adesso era libera...
Le sue dita immobili erano appoggiati sul una delle mattonelle, era di un colore diverso. Sapevano che nascondeva la sua vita di prima.

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