giovedì 4 novembre 2010

Senza titolo - Racconto

Oggi solo uno.
Qualcosa dovevo pure fare, ma non mi ricordo. Magari ho scritto da qualche parte, ma dove?
Ancora uno allora, per rinfrescare la memoria.
- Quante te ne sei già fatte?
-Che?
Mio figlio. Chi sa a chi assomiglia di più. Secondo me a lui, diamine.
-Non lo so, due. Stavo cercando qualcosa.
-Questa scusa è buona. Esco.
Meglio, cosi sarà più silenzio qua dentro. Anche se ultimamente non si sente quando è a casa. Chi sa che fa chiuso nella stanza. Mi sa che ha una ragazza. Quando sarà che sono insieme? O magari è un'altra. Non ho una buona memoria per le facce. Il nome? No, non lo so.
Un'altra non mi farà del male.
Mio figlio. Ultimamente non mi parla tanto. O magari era sempre cosi? Ma, però, una pulizia ogni tanto la potrebbe fare. Faccio io. Dopo.
Un'altra.
Quante ne sono già? E chi le conta? Che cosa dovevo fare? Mi metto un'po nel letto, ho testa pesante, troppi problemi, troppi pensieri.
Ancora una, facciamo due, così riposerò meglio.
-Mamma! Mamma!
-Che c'è?
-Ti sei di nuovo addormentata sul tavolo.
-Non mi ricordo...
-Questo è certo. Oggi era un giorno importante per me, non sei venuta.
-Non mi ricordavo che dovevo uscire. Che occasione era?
-Lasciamo stare.
Ecco. Fa sempre cosi. "lasciamo stare" - sua risposta preferita. Come irritante è questo ragazzo.
Un'altro per calmare nervi.
-Buona notte mamma!
Che bastardo, non è neanche uscito dalla stanza. Grida. E che grida a fare? Buona notte. E chi è? Bambino di cinque anni? C'e la già venti, più o meno.
Facciamo ancora una.
Dovevo pulire mi sa. Domani.
Ancora una, ultima e vado a dormire.

-Mamma, svegliati. Ti ho preparato il caffè. Io vado via. Ti ho lasciato tutto sul tavolo.
-Ok. Vai, vai.
Caffè, liscia. Non poteva farmi una volta piacere e mettere un goccio di vodka? Che cosa intendeva per: ti ho lasciato tutto sul tavolo? Di solito non lascia niente. E va bene. Facciamo questo sforzo, vediamo che cosa è. Vodka, bicchiere, lettera... Come mai la lettera? E come si permette di toccare la mia roba? Non si ha neanche impegnato più di tanto, nove righe. E questa è lettera? Una cartolina forse.

     Mamma.
     Lo sai che ti voglio bene, ma ora mai non ho più forze.
     Cercavo di aiutarti, ma trovi sempre modo per ricominciare.
     Ieri mi sono fidanzato con Natalie, non sei venuta.
     Vodka non ti permette di ricordare.
     Io e Natalie andiamo via al estero. Non credo di tornare.
     Papà ha promesso di controllare ogni tanto se stai bene.
     Ti amo mamma.
     Perdonami.

Ma chi è Natalie? E perché questo la deve venire a controllarmi? Ieri si ha fidanzato con Natalie. Va via, non tornerà...
Mi faccio un bicchiere. Così, per capire meglio.
No, non voglio. Non adesso. Dopo...

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