lunedì 15 novembre 2010

Vittima - Racconto

Vi presento un racconto basato sulla storia vera. Di una ragazza che ha messo sulla prova la propria forza e volontà.
Buona lettura.

-Perché io?
-Perché sei una preda facile. Sei una vittima.
-Non è vero. Ho superato tutti gli ostacoli, ho sconfitto ogni problema  che si ha mai presentato. Non sono una vittima!
-Non hai ne sconfitto ne superato niente! Sei debole, tutta questa forza che credi di avere è solo un illusione! Non capisci? Hai sofferto è hai sempre chiuso tutto dentro e adesso sei debole, fragile. Perché dovresti sopportare tutto ciò? E poi sono sicura che arriverà di più, più violente, più distruttivo. Non ce la farai! Arrenditi!
-Magari sì. Magari hai ragione. Magari dovrei cedere. Che devo fare?
-Finisci tutto!
-Sì...
-Hai visto che bella? Rosso di sangue, colore più bello del mondo. Sangue, questa è la tua liberazione.
-Ma non succede niente. Sono ancora qua.
-Fa niente. Benda il braccio. Riproveremo.
-Adesso devo uscire vedermi con gli amici. Sarà bello.
-Ma no! Che c'è di bello in questo? Che devi fare finta di niente? Incollare falso sorriso sulla tua faccia? Loro non ti capiscono! Stanno la, tutti carini e sorridenti mentre tu soffri! Resta qua.
-E' vero... Magari andrò a dormire.
-No. Ti faccio vedere un paio di cose.
-Perché mi fai questo? Perché tutti questi pensieri? Mi fai sentire abbandonata, triste.
-Perché ti voglio far vedere che non rinunci a niente semi ascolti. La vita non ha senso se deve essere così!
-La vita non ha senso...

Oggi mi hanno portato dalla dottoressa. Ha detto che è grave, che devo restare in clinica, che devo prendere le pillole, che sono pericolosa per me stessa. Mi hanno dato qualcosa. Ma tu hai detto che sono una vittima, non un pericolo. Ma dove sei? Perché sei zitta? Mi sembra di avere vuoto nella testa. Non mi riconosco. Non riconosco niente! Ma dove sono? Perché faccio fatica a ricordare? Che cosa mi succede?
Sembra che ogni mia lacrima ha temperatura di ebollizione. Ma non fa male. Non fa niente. Non sento assolutamente niente. Non mi ricordo neanche perché piango. Dovrei? Lei ha voluto che non fosse così. Mio corpo trema, mio corpo sente freddo. Ma perché? Fa almeno trenta gradi oggi.
Tutti mi guardano in modo strano- Ma che ci faccio qui? Oddio fatto che gli miei pensieri scomparono come segni di piedi risciacquate dalle onde sulla spiaggia. Perché lei ha voluto di togliermi tutti i sentimenti? E' possibile che con così poco ci è riuscita?
Se forse prima farei meglio, non mi troverei adesso qua, così... Vuota, senza emozioni, passioni, quasi senza l'anima.
Pensieri che passano per la testa come fulmini. Spogliate di senso, derubate di qualunque significato, dimenticate in nanosecondo dopo che sono apparse.
Mi sorprende che mi ricordo ancora come si parla. Almeno per questo ho diritto, anche se non mi ricordo più con chi e di che cosa ho parlato.
Mi hanno detto che mi cureranno non che cambieranno mio corpo nella massa stabile che si muove dove dovrebbe essere diretta.
E se nessuno mi direbbe di alzarsi, lo farei? Mi ricorderei di mangiare, visto che non sento mai fame?
Sorrido quando vedo che qualcuno sorride, faccio la faccia preoccupata quando vedo qualcuno piangere. Così nessuno si renderà conto che sono solo un corpo e che non sono neanche sicura se le mie reazioni fosse giuste.
Per la verità, quali sono sensazioni che dovrei avere? Perché io non c'è l'ho nessuna! Non sento un'bel niente! Dovrei essere almeno arrabbiata, giusto? Allora, perché non lo sono?
Basta! Voglio sentire, voglio essere me, voglio soffrire ed essere felice se possibile.
Ce la faccio da sola, sono forte. E' solo questione di scelta. Voglio riconoscere mia faccia nello specchio, voglio ricordare che cosa ho sognato e quale sapore l'aveva colazione a mattina. Mi curerò da sola, ce la faccio. E' solo... questione di scelta. Combatterò me stessa, se sarò obbligata, e vincerò.

Non riesco a smettere di piangere appena chiudo la porta di mia stanza, non dormo quasi più, sorrido solo quando altri sorridono, sono triste, infelice e ho solo un pensiero: vedere la mia vita scorrere via. Ma combatterò me stessa, combatterò. Nessuno mai saprà che cosa sento. Sarò sana, sorridente. Non voglio più essere chiusa nel corpo vuoto. Manderò via ogni pensiero che potrebbe mai rivelare a qualcuno che c'è qualcosa che non va in me. Perché io non sono malata, sono solo stanca, sola debole. Sono continuamente, senza un interruzione,  disperatamente triste. Nessuno mai lo saprà.

Ho ancora attacchi di crisi. Piango senza nessun motivo. Grido e sbatto tutto che incontro. Ma combatto. Non la farò mai tornare!
Non sono una vittima!

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